di Concita de Gregorio
Quando un oggetto di valore si rompe, in Giappone, lo si ripara con oro liquido.
È un’antica tecnica che mostra e non nasconde le fratture. Le esibisce come un pregio: cicatrici dorate, segno orgoglioso di rinascita.
Anche per le persone è così: chi ha sofferto è prezioso, la fragilità può trasformarsi in forza. La tecnica che salda i pezzi, negli esseri umani, si chiama amore.
Concita De Gregorio, giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica, editorialista de La Repubblica e già direttrice dell’Unità dal 2008 al 2011 in questo libro racconta la storia di Irina, una donna che non può dimenticare il passato e per questo lo ricorda, lo porta al petto come un fiore.
Irina aveva una vita serena, ordinata, con un marito e due figlie gemelle. È italiana, vive in Svizzera, lavora come avvocato. Un giorno qualcosa si incrina: il matrimonio finisce, senza traumi apparenti. Poi la tragedia: in un fine settimana qualsiasi Mathias, il padre delle bambine, porta via Alessia e Livia. Spariscono e qualche giorno dopo l’uomo si uccide; delle bambine non c’è più nessuna traccia.
Pagina dopo pagina, rivelazione dopo rivelazione, a un ritmo che fa di questo libro un autentico thriller psicologico e insieme un superbo ritratto di donna, coraggiosa e fragile, Irina conquista brandelli sempre più luminosi di verità e ricuce la sua vita.
Prima attraverso un richiamo a quelle che oggi si definiscono “costellazioni familiari”:
“Siamo semplici frutti di un albero che replica, nelle stagioni, le stesse e diverse foglie, gli stessi e diversi frutti. Del fulmine che colpì l’albero prima che noi nascesimo portiamo le tracce, delle donne e degli uomini prima di noi completiamo e replichiamo il disegno”
Poi, oltre alla sua esperienza, Irina lascia ai lettori anche alcuni importanti consigli ed elenchi: l’elenco della felicità, l’elenco della memoria, l’elenco delle parole. Tutto per tornare a vivere:
“ho immaginato che la vita potesse tornare ad appartenermi. Non mi apparteneva più da tanto tempio, non ero più io da molti anni. Dopo che Alessia e Livia se ne sono andate, semplicemente ero sparita anche io”