Oppressione
Il pedagogista brasiliano Paulo Freire, sul finire degli anni Sessanta, scrisse un libro dal titolo già evocativo “La pedagogia degli oppressi”, che descrive (in termini universali e applicabili a qualunque epoca e a qualunque società) il rapporto sociale che si crea tra oppressi e oppressori: l’aspetto notevole della sua teoria è che l’uomo tende per sua natura a far parte della categoria degli oppressori e, anche quando oppresso, tende a lottare per divenire a sua volta oppressore di altri oppressi.
Opportunità
Questa è un’epoca che offre poche, pochissime opportunità…
Vivo su un altro pianeta???
Certo che su internet trovi di tutto, che la “parola-chiave” ti apre un mondo di presunte opportunità; ma le vere opportunità che contano sono quelle che ti offrono le persone che si fidano di te, che scommettono sulle tue qualità, che ti circondano di quella fiducia necessaria che ti permette anche di sbagliare, sicuro che prima o poi le tue doti ripagheranno te e chi ha creduto in te…
…Oppressione…
Si potrebbe quasi dedurre che… per star bene bisogna opprimere qualcuno!!!
Detta in questi termini, il messaggio è un po’ fuorviante, ma pensateci bene: quante volte abbiamo visto comportamenti di persone che subiscono da alcuni e “si vendicano su altri”: proprio così, cercano altri da opprimere, anziché reagire contro l’oppressore diretto…
Volete qualche esempio?
Non si è mai visto nessuno che, accorgendosi che gli hanno rubato l’ombrello in un giorno di pioggia, ne ruba a sua volta uno di qualcun altro?
Esempio banale: allora pensiamo al collega, agnellino o “zerbino” col proprio superiore, che pensa bene di esercitare quel poco di autorità di cui fare il “lupo” con l’ultimo arrivato!?!
E nei rapporti sentimentali? Non si è mai visto il coniuge tradito che, anziché chiarirsi con il partner su quel che non va, prende la decisione irremovibile di “fargliela pagare”, magari prendendo di mira i figli quasi che fossero proprietà altrui e non persone con la propria individualità!!!!!!
Ecco, pensiamoci bene: trasformarsi da oppressi ad oppressori può anche avere effetti benefici sul proprio ego, ma non è mai una soluzione giusta! Vuol dire semplicemente far valere la legge del più forte, vuol dire non aver imparato nulla dalla storia, dimostra l’ipocrisia dei nostri buoni principi e, soprattutto, è letale per le persone più sensibili, che non faranno mai una tale scelta e resteranno per sempre oppresse e isolate.
Lascia stare quello che odi e cerca quello che ami [Monica Maron]
Perché infliggere sofferenza agli altri quando noi stessi cerchiamo di sfuggirla? [Buddha]
…Opportunità…
Utopia? Tutto ciò è impossibile in un mondo del lavoro e del commercio che vuole tutto e subito?
Forse sarà utopistico, ma accettare i c.d. lavori a chiamata, i tirocini formativi che mascherano veri e propri sfruttamenti, le nuove schiavitù della dequalificazione delle mansioni è demenziale e contrario alla dignità umana!!!
Diamo agli altri e pretendiamo per noi stessi nuove opportunità, coltiviamo le nostre doti individuali e mettiamole al servizio della società in cui viviamo, chiediamo a gran voce di poter esprimere le nostre potenzialità, convinti che ciascuna persona ha tanto da offrire e che è la somma dei talenti che migliora la società.
Cose che permettono di avere opportunità secondo me sono: il colloquio di lavoro mirato a conoscere chi sei veramente e quali sono le tue aspirazioni;
la donna, rivalutata come figura centrale della famiglia e della società e non relegata a un ruolo di comparsa;
il genitore, fratello, amico che ti conosce nel profondo e che ti invita a coltivare le tue passioni;
il partner che non demolisce i tuoi difetti ma li accetta e li pospone alle tue qualità, beneficiando così del tuo riconoscimento e delle modalità in cui questo si manifesterà…
E’ necessario unirsi, non per stare uniti ma per fare qualcosa insieme [Wolfgang Ghoethe]
Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto [Oscar Wilde]